13 maggio 2018
FIBROSCAN ® CAP PER LA FIBROSI EPATICA
LA FIBROSI: IL CAPOLINEA ALLARMANTE DELLE MALATTIE DEL FEGATO. BIOPSIA EPATICA? NO GRAZIE! La gestione e la prognosi clinica dei Pazienti affetti da epatopatia cronica (cioè con transaminasi alte per più di sei mesi) e dalla steatosi è fortemente influenzata dall’insorgenza della fibrosi e dalla sua progressione nel tempo, processo degenerativo che segue un evento cronico virale, dismetabolico (steatosi), tossico (alcol, farmaci), autoimmune da accumulo (ferro, rame, deficit alfa1antitripsina) etc., che attivano meccanismi di fibrogenesi che lentamente alterano il parenchima epatico fino alla cirrosi e alle sue complicanze (emorragia digestiva, ascite, encefalopatia, epatocarcinoma). La più precisa ed efficace tecnica per rilevare e quantificare la fibrosi e la sua evoluzione è l’esame istologico del fegato che si ottiene attraverso la tecnica della biopsia epatica. Questo esame presenta tuttavia alcuni rischi e limitazioni di campionamento. Per tali ragioni è stato introdotto il Fibroscan®, un apparecchio diagnostico ad ultrasuoni che consente di valutare senza alcun rischio con un esame indolore e non invasivo il grado di elasticità del fegato (elastografia epatica), tramite una sonda applicata sulla cute e un sistema elettronico di controllo. Fibroscan® valuta la fibrosi del fegato in base al tempo di propagazione e di riflessione dell’onda elastica emessa dalla sonda ad ultrasuoni a contatto con la cute, grazie a una metodica di semplice e rapida esecuzione, ma soprattutto altamente riproducibile, il cui risultato è immediato e la cui efficacia diagnostica è legata ad una alta sensibilità e specificità e ad una stretta correlazione con la diagnosi istologica bioptica. Il risultato del Fibroscan® consente al medico di valutare la presenza di fibrosi, di CLASSIFICARLA IN LIEVE, MODERATA, AVANZATA, di decidere l’inizio della terapia e di monitorare la risposta prima, durante e dopo. Consigliato in Pazienti affetti da alterazione delle transaminasi, steatosi epatica, emocromatosi, epatite alcolica, epatite virale (HCV, HBV), autoimmuni e da farmaci, rappresenta un affidabile mezzo diagnostico che aiuta la prevenzione negli stadi iniziali della malattia, quando i sintomi sono quasi inesistenti, ma anche un valido strumento di monitoraggio per valutare con continuità la progressione, la regressione o la stabilità della fibrosi