Steatosi : Screening epatico per pazienti con diabete di tipo II
13 maggio 2018
Steatosi : Screening epatico per pazienti con diabete di tipo II.
I ricercatori sono arrivati alla conclusione che nei pazienti diabetici è elevata la prevalenza di steatosi epatica non alcolica ed il rischio è superiore per coloro che sono anche obesi e con dislipidemia.
I pazienti affetti da diabete di tipo II con dislipidemia e obesità dovrebbero essere sottoposti a screening per la steatosi epatica non alcolica NAFLD (nota anche come malattia del fegato grasso non alcolica). Questa è la conclusione cui è giunto un gruppo di ricercatori cinesi dell’Università di Hong Kong. Il team di ricerca ha effettuato uno screening su quasi 2.500 pazienti diabetici, servendosi di una tecnica rapida e non invasiva, la elastrografia epatica (FibroScan, una sonda che consente di valutare la presenza e il grado di fibrosi epatica). L’età media era 61 anni, e poco più della metà di sesso maschile. Più del 72% dei pazienti ha mostrato l’incremento di un parametro (CAP = controlled attenuation parameter) indicativo di NAFLD.
Un CAP ≥ 222 dB/m compatibile con steatosi può essere associato a diversi fattori, tra cui indice di massa corporea (BMI) più elevato, sesso femminile, non assunzione di insulina, ecc. Un altro parametro, LSM ( Liver Stiffness Measurement) che misura la rigidità epatica, è risultato alterato e suggestivo di fibrosi epatica avanzata o cirrosi nel 17,1% dei pazienti sottoposti a screening. Valori più elevati di LSM possono essere correlati ad altri fattori: durata del diabete, BMI più elevato, aumentati valori dell’enzima Alanina Aminotrasferasi, ridotto colesterolo HDL. 94 Pazienti sono stati sottoposti a biopsia epatica e, di questi, la metà è risultata avere fibrosi avanzata o cirrosi ( 47 su 2500 circa il 2 %)
I ricercatori sono arrivati alla conclusione che nei pazienti diabetici è elevata la prevalenza di steatosi epatica non alcolica ed il rischio è superiore per coloro che sono anche obesi e con dislipidemie. Sarebbe pertanto importante sottoporre a screening le categorie a rischio per intervenire in tempo. FibroScan,sostengono i ricercatori, rappresenta un primo strumento per la valutazione dei pazienti con diabete di tipo II..